Titolo completo: ‘Definizione di buone pratiche per l’autofinanziamento e lo sviluppo di una progettualità da parte delle Aree Marine Protette‘ – 2010
Con 30 Aree Marine Protette (AMP) dislocate lungo l’intero perimetro della penisola, l’Italia figura tra i Paesi mediterranei con la più alta percentuale di territorio marino protetto; nella realtà però si registra una situazione caratterizzata da numerose criticità, sia nelle singole realtà gestionali, sia per la difficoltà di creare una rete strutturata in grado di rispondere alle finalità istitutive.
Nello specifico, le AMP sono chiamate ad affrontare sia la conservazione degli spazi costieri e marini, sia la promozione di nuove forme di attività che contribuiscano al mantenimento delle economie locali e dell’integrazione delle risorse naturali in un sistema di gestione equilibrato che include:
- protezione della biodiversità e delle peculiarità naturali del territorio e del mare
- innovazioni per la riduzione degli impatti ambientali e delle fonti inquinanti
- valorizzazione delle tradizioni locali e delle attività che le caratterizzano
- attuazione di forme di turismo sostenibile.
Alla crescita numerica delle AMP non hanno fatto seguito né strategie, né efficaci politiche di ‘sistema’ finalizzate al raggiungimento della loro sostenibilità finanziaria. I gestori lamentano la mancanza di finanziamenti tale da non rendere possibile l’amministrazione dei territori demaniali. Di qui la necessità di reperire risorse mediante l’accesso a programmi nazionali e comunitari e/o la vendita di prodotti e servizi, puntando su concetti di efficienza, autonomia, controllo per risultato, partecipazione e responsabilità rispetto agli obiettivi di conservazione.
Obiettivi
Il progetto ha avuto lo scopo di definire un sistema di buone pratiche per l’autofinanziamento delle AMP, fornendo indicazioni per il reperimento di risorse economiche attraverso:
- lo sviluppo di progettualità finalizzate sia all’acquisizione di fondi pubblici provenienti da UE, Stato, Regione ed altri Enti pubblici
- il lancio e la gestione di iniziative di tipo imprenditoriale eventualmente in partenariato con organizzazioni e soggetti privati atte a generare reddito e creare occupazione.
Attività
Le attività sono state sviluppate partendo dalla predisposizione di un software su cui generare la base dati e di uno strumento applicativo che ne ha consentito la concreta operatività in termini di simulazioni e reportistica.
Nel dettaglio, le attività svolte sono state le seguenti:
- Una ricognizione delle esperienze di autofinanziamento da parte delle AMP, che ha visto la raccolta dei dati caratterizzanti ogni iniziativa sia di tipo descrittivo generale che di natura economica.
- Una ricognizione sulla progettualità di ogni area marina per l’acquisizione di fondi pubblici da UE, Stato, Regione, ecc. e sui risultati di questa attività.
- Una valutazione generale delle potenzialità di base in quanto ad autofinanziamento e progettualità. In questo modo si è tenuto conto dello stato più o meno evoluto in cui opera ciascuna AMP in termini di dotazioni operative interne, disponibilità economiche, situazione del contesto territoriale sotto il profilo economico, sociale, culturale, livello di sviluppo del tessuto imprenditoriale locale, presenza di un mercato turistico più o meno sviluppato, ecc.
- Generazione di un database e di uno strumento per la simulazione e la reportistica.
- Analisi dell’insieme dei dati raccolti e loro caricamento nel database con possibilità di effettuare elaborazioni e simulazioni riferite al sistema delle AMP e ai due temi dell’autofinanziamento e della progettualità.
- Valutazione delle esperienze condotte dalle AMP in relazione al loro grado di successo e alle condizioni per realizzarle, mettendo a confronto fattibilità da un lato e grado di replicabilità dall’altro.
- Indagine sulla possibilità di dar vita, in contesti specifici rappresentativi, a partenariati pubblico-privato per la gestione di attività e servizi che producano reddito. A questo scopo saranno selezionate alcune AMP nell’ottica di considerare la fattibilità di operazioni imprenditoriali, verificando limiti e condizioni per la partecipazione di soggetti privati (imprenditori o associazioni imprenditoriali, banche, fondazioni, associazioni ed altre organizzazioni).
- Definizione di buone pratiche tese alla promozione e diffusione di attività, servizi ed iniziative che producano reddito.
- Rilascio di indicazioni per lo sviluppo di progettualità da parte delle AMP.